L’isola di plastica

L’isola di plastica

Nelle acque a nord dell’Oceano Pacifico, c’è un’enorme isola, la Great Pacific Garbage Patch, composta da 3 milioni di tonnellate di rifiuti galleggianti.

Nelle acque a nord dell’Oceano Pacifico c’è un’enorme isola — l’isola di plastica più grande del mondo — di rifiuti galleggianti. La chiamano Great Pacific Garbage Patch e si stima che la sua grandezza vada da un’estensione pari a quella dell’isola iberica fino a un’area più estesa della superficie degli Stati Uniti. Che è come dire che il 5,6% dell’Oceano Pacifico sia coperto di spazzatura, per lo più di plastica.

isola di plastica

Plastica galleggiante, visibile da satellite che, per effetto delle correnti, si è formata a partire dagli anni ‘80 tra il Giappone e la costa californiana.

La buona notizia è che adesso c’è chi tenta di smantellarla: la missione scientifica Kasei, progetto lanciato dall’Ocean Voyages Institute (OVI) della California, ha già portato via più di 100 tonnellate di detriti.

Sono sette le isole di spazzatura sparse in tutto il mondo e ce n’è una anche in Italia, tra l’Isola d’Elba e la Corsica che mette in pericolo il Mediterranee

isola di plastica galleggiante - Mar Tirreno

Secondo il team di ricercatori, che si è concentrato soprattutto sugli hotspot di microplastiche presenti nei fondali marini, sono stati ritrovati “livelli di microplastiche mai registrati sul fondo marino, con fin a 1,9 milioni di frammenti su una superficie di un solo m²”.

La cattiva notizia arriva da una ricerca condotta dalle Università di Manchester, Durham e Brema, insieme al Centro oceanografico britannico (Noc) e all’Istituto francese di ricerca dimostrerebbe come nei fondali del Tirreno – tra Toscana, Lazio, Sardegna e Corsica – sia presente la più alta concentrazione di microplastiche mai misurata nei mari.

L’isola spazzatura che c’è fra Isola d’Elba e Corsica

Quella situata nel nord del Pacifico, oggetto di raccolta della Kwai, non è purtroppo l’unica isola di plastica e di rifiuti a galleggiare negli oceani: attualmente sono sette le isole di spazzatura sparse in tutto il mondo e ce n’è una anche in Italia, nel Mediterraneo, tra l’Isola d’Elba e la Corsica.
A nord ovest dell’isola d’Elba, tra il corno della Corsica e la Capraia, è apparsa un’ isola di rifiuti di plastica composta da frammenti più piccoli di 2 millimetri. Una vera minaccia per l’ecosistema dell’Arcipelago Toscano e non solo. … Si trova a nord ovest dell’isola d’Elba, tra il corno della Corsica e la Capraia.
Questa isola è alimentata in larga parte dai rifiuti provenienti dall’Arno, dal Tevere e dal Sarno. Lunga per il momento poche decine di chilometri la macchia di spazzatura continua a espandersi e in maniera anche più densa di quella dell’oceano Pacifico

Plastica di casa nostra

Il Mar Mediterraneo è uno dei mari più a rischio: su questo mare si affaccia circa il 10% della popolazione mondiale e il suo bacino è uno dei più trafficati e riceve le acque di fiumi che attraversano aree densamente popolate, come il Nilo, l’Ebro e il Po.

Il fatto preoccupante è che il Mar Mediterraneo è uno dei mari più caldi, dove si concentra il 7% di tutta la microplastica – ovvero di frammenti dal diametro inferiore ai 5 millimetri – del mondo.

La quantità di plastica galleggiante nel Mediterraneo non è superiore agli oceani, per una semplice ragione legata allo spazio a disposizione.

Ma l’accumulo di detriti di plastica è legato sia alla elevata presenza umana del bacino sia al suo particolare meccanismo di “circolazione dell’acqua”, che agisce come fosse una trappola per i detriti di plastica galleggianti. Infatti, non ci sono vie di fuga in superficie: l’unico sbocco del Mediterraneo è lo Stretto di Gibilterra, che misura solo 14 chilometri. Così finisce che la plastica galleggiante più pesante finisca sui fondali marini e, non ricevendo più luce, possa rimanere intatta per secoli o rilasciare micro frammenti molto lentamente.
L’impatto della nostra civiltà sarà misurabile in futuro anche dalla plastica presente sul fondo del nostro mare.

Costruiamo un futuro pulito, insieme possiamo contribuire iniziando a utilizzare meno plastica nella nostra vita quotidiana

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